Giuseppe Ricci nasce il 25 Maggio 1939 in una famiglia di artisti.
Il nonno materno è quel Giuseppe Solenghi, celebrato pittore della "Scapigliatura", che il Comune di Milano onora con una Via intitolata a suo nome.
Le sue opere sono studi e nello stesso tempo ricerca di nuovi modi espressivi.
In lui vi è il desiderio di capire lo spirito di ciò che ritrae, l'essenza stessa della natura.
E' da questo lontano fremito che nasce e poi si concretizza la sua pittura espressionista.
In questo periodo di formazione ha partecipato a mostre collettive e concorsi riportando sempre lusinghieri successi; ma la smossa decisiva, avviene quando vive l'esperienza francese di "Place du Tertre", il cuore della "butte Montmartre", dove in un'atmosfera bohémienne, ha saputo temprare la sua mano e soprattutto trovare quell'estro, che può nascere solamente in un clima artistico, quale quello di Parigi.
Di questo periodo rimane il suo olio "Place du Tertre", opera carica di simbolismo che racchiude in se il concentrato di questa esperienza in terra di Francia.
Qualche estate all'ombra delle vele di Saint-Tropez e nella sanguigna Spagna, travolto da una turbolenta vita sentimentale, ed eccolo tornato in Italia, carico di immagini e di entusiasmo, esporre all'aperto in concorsi estemporanei, suscitando interesse nel vasto ed eterogeneo pubblico.
Nel 1971 fonda a Milano il Centro Accademico "Pittori del nuovo Espressionismo".
Lontani sono gli amici bohémiennes di Place Cliché, lontane sono le ore d’estasi e di studio trascorse al museo “Jeu de Paume”.
Quando il maestro è preso dalla malinconia di ricordi dipinge “Pomeriggio al Café” e riprendendo una vecchia tela abbozzata, ritrae la suggestiva visione notturna del “Moulin Rouge”.
Di questi momenti è anche “Promenade au Bois de Boulogne”, il bozzetto “Al Café” e “Fiori di Palude”.
Ricordo di un’infanzia troppo breve è “Teneri Fiori”.
Subito i collezionisti lo richiedono; la “critica” lo premia.
La personale del 1972 alla Galleria Manzoni di Cormano conferma questa rapida ascesa.
Ricci attraversa un periodo felice, dipinge: “Preludio di Primavera”, “Speranza”, “Pudore”; ed in un momento di profonda riflessione dipinge di slancio “Studio di Crocifissione” ed un volto di Madonna dagli occhi chiusi, quasi a voler simboleggiare il rifuggire dagli orrori del mondo che ci circonda.
Sublimando poi in uno spazio cosmico, esalta la bellezza né “La Donna del Pittore”, in un crescendo sino a “Caleidoscopio Ecologico”, ove l’ecologia è intesa in termini di speranza.
Anche a Milano esercita sull’artista un grande fascino, specialmente d’inverno, quando si risveglia sotto la neve.
Egli ritrae ciò che è rimasto di bello e di caratteristico: dalle chiese antiche, ai vivificanti navigli, al vecchio Castello Sforzesco, agli stessi alberi del Parco innevato, ove la scura immagine degli alberi scheletrici è mitigata dalla presenza di chiassosi passeri.
All’estemporanea della festa dei Navigli del 1973, è premiato dal Comune di Milano, con una medaglia d’argento, appunto per un suo bozzetto rappresentante un angolo di “Vecchia Milano”.
Nel 1973 è anche presente nel meridione d’Italia nella rassegna internazionale di Villapiana Lido.
La personale del 1973 è all’Accademia Modiglioni.
All’inaugurazione, nella sala gremita, i collezionisti si contendono le opere esposte.
Qualche giorno più tardi la mostra si conclude con una conferenza tenuta dal Critico Dott. Prof. Antonio De Bono, sul tema: “Giuseppe Ricci e la sua pittura post-espressionista”; è presente un attento e qualificato pubblico.
A questo punto il nostro pittore è conosciuto e stimato nel mondo artistico, viene invitato nelle giurie di concorsi internazionali di pittura e scultura.
I suoi quadri valicano la frontiera.
Il noto collezionista Leon Rosenberg di Bruxelles lo onora della sua amicizia e delle sue preferenze.
Ricci gli dedica il dipinto ecologico “Flora”.
Riprendendo uno studio del 1971, compie “Primavera”, ove la prorompente bellezza della modella preferita dal maestro traspare dal fogliame illuminata ai bagliori solari.
Le gallerie lo chiedono in permanenza, ma purtroppo il maestro è costretto a rifiutare per la ridotta produzione>(egli dipinge solo per ispirazione).
Nel 1974 partecipa alle rassegne di Salsomaggiore Terme e Spotorno.
La personale 1974 alla Galeria Treves di Milano, ove si rinnovano il caloroso incontro con un vasto pubblico ed il favorevole giudizio della “critica”.
Il nome Giuseppe Ricci è presente nel celebre “Comanducci” e nelle principali pubblicazioni d’arte.
Nel 1975 dipinge “La ranocchia” e proseguendo nel tema ecologico, compie alcune tele.
Appunto per “Ecologia 3” è premiato al Concorso Internazionale “La Scarpina d’oro” di Vigevano e per “Colori di mare” al Premio “Primavera 1975” di Foggia.
A settembre concluderà felicemente l’annata artistica esponendo ad Asti nella Personale 1975 presso la “Sala d’arte Palio”.
Con l’avvento degli anni ottanta, il Genio che lo ha sempre contraddistinto, subisce una nuova evoluzione pittorica e sfocia nella realizzazione di opere uniche nello stile, non identificabili in nessun movimento artistico precedente; egli, così, decide di fondare una nuova “scuola”coniandola con il nome di “Ipercromatismo”.
Ad essa aderiranno progressivamente vari artisti tra cui: Carmelo Todoverto, Giancarlo Cozzi, Walter Perotti, Gaurizio Chianello, Giuseppe L.Mainini e Luciano Chiari.
Il 2 dicembre 1982 viene ufficializzata alla stampa la nascita del nuovo movimento pittorico tramite la pubblicazione del primo ”Manifesto dell’Ipercromatismo”, presso l’Arengario di Milano.
A partire da questo momento, Ricci e gli artisti aderenti alla corrente pittorica, inizieranno una fase espansiva e divulgativa dei principi del Manifesto, attraverso le loro opere esposte in varie Nel 1983 in occasione del 1° anniversario dalla presentazione del Manifesto, viene pubblicato il “Manifesto Tecnico dell’Ipercromatismo” per rinnovare e ribadire con maggior vigore quei principi già espressi nella prima edizione; bisognerà, poi, attendere fino al 1987 per la stesura dell’ultimo Manifesto.

Giuseppe Ricci muore a Rho il 21 Aprile 2002.














Gallerie personali e
concorsi nei comuni lombardi
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